Opera, il centro di ricerca scientifica per un’agricoltura ecosostenibile

Nata in piena Pandemia l’azienda ha concentrato le proprie ricerche su fitosanitari e biostimolanti

La terza edizione dell’Osservatorio del mondo agricolo intitolato “La riscoperta dell’agricoltura nella youth economy” ha recentemente fotografato la ritrovata attenzione dei più giovani verso la terra e il suo ruolo come fonte non solo di cibo ma anche di opportunità di lavoro e fare impresa. Questo nuova sintonia con il settore agricolo coincide con un momento storico in cui un asset così strategico è caratterizzato da un grande dinamismo probabilmente stimolato dalle sfide globali che lo interessano: il cambiamento climatico, una domanda sempre crescente, nuove dinamiche socioeconomiche e l’attenzione dei consumatori verso i temi della sostenibilità sono solo alcune delle ragioni che hanno spinto aziende, operatori e istituzioni a trovare risposte alle necessità di cambiamento.

A raccogliere una delle tante sfide ci hanno pensato dei giovani ragazzi della bassa lodigiana che durante la primavera 2020, in piena pandemia, hanno avviato una nuova attività spinti dalla voglia di contribuire allo sviluppo di prodotti e tecnologie per l’agricoltura che aiutino le aziende a creare valore rispettando le istanze del mercato. Questo desiderio di essere protagonisti del cambiamento prende il nome di Opera, centro operativo che vuole favorire l’innovazione in ambito agrofarmaceutico, con focus sui prodotti fitosanitari e biostimolanti, testando letteralmente sul campo i prodotti in via di sviluppo per valutarne l’efficacia e l’impatto su salute e sicurezza di operatori, consumatori e ambiente.

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